Fin de Siglo, 2001–2006 | Zoe Leonard

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Fin de Siglo, 2001–2006 | ©Zoe Leonard

E io che mi aspettavo di trovare il Fin de Siglo ancora aperto, dopo tanti anni. Speravo di vedere Juan appoggiato alla vetrata sporca con una sigaretta tra le dita. Avrebbe semplicemente potuto fumare dentro – figurati, il locale era suo e non c’erano regole – ma per lui quello della sigaretta era un momento sacro. Voleva stare solo, in religioso silenzio. Se l’avessi trovato qui, oggi, sarei rimasto zitto e nascosto fino all’ultimo tiro di sigaretta. Juan diceva che fumare era uno dei pochi piaceri della vita che non si esaurisce mai. È vero che una sigaretta dura poco, ma si può sempre riaccenderne un’altra e il piacere ricomincia, uguale a quello della sigaretta precedente. Di solito le cose belle annegano, e ritirarle fuori dall’acqua non serve a niente. L’infanzia affonda nell’età adulta, e ne resta solo un ricordo annacquato. Lo stesso succede all’amore quando si spegne in abitudine.

Il Fin de Siglo è annegato. Chissà se Juan è andato a fondo con lui.

Vorrei tanto una sigaretta ora. E un’altra subito dopo.

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