La danza della trottola

Fuori dai bordi

Calle de la Ronda, Quito

Ruota veloce, segue il proprio ritmo, accelera senza correre. I colori si liberano dai bordi, si sciolgono e si intrecciano come nuvole in cielo. La danza perfetta. A ogni giro perde un pensiero, una storia, un ricordo. Nessuno riesce a staccarle gli occhi di dosso.
Poi arriva un tremolio leggero, quasi impercettibile. Si rialza fiera e riprende a ruotare, ma gli sguardi sono più severi, pronti alla caduta. Qualcuno si alza e abbandona.
La danza continua; poi una seconda vibrazione, questa volta più forte, la spinge tutta a destra. I più se ne vanno, scuotono la testa, sanno che non reggerà ancora molto: quindi, che senso ha restare?
Ruota, i movimenti sono ormai più rigidi. Il volto contratto.
Una terza vibrazione le fa toccare terra, toc, sbanda e perde il controllo.
Un tonfo, poi silenzio. Non è rimasto più nessuno.
Si affloscia pesante sul palco. I colori e i pensieri le ricadono addosso.
È ora di abbandonare la scena.
Avanti il prossimo.

Rispondi