
Photo for Spiral City IV | ©Melanie Smith
Mi sono perso nella mia città. Giro a destra e c’è una casa, un quadrato grigio cenere. Al suo fianco c’è un’altra casa, un altro quadrato, poi un altro ancora, tutti dello stesso colore, così fino alla fine della via. La mia casa non è qui. Svolto veloce, questa volta a sinistra. E rieccomi nella via di prima. Un quadrato grigio cenere, uno identico al suo fianco, si moltiplicano senza sosta. Mi chiedo se dentro tutte queste case ci siano gli stessi oggetti nella stessa identica posizione. Forse le librerie hanno gli stessi libri, posizionati sullo stesso scaffale e nello stesso ordine. E se anche le serrature fossero uguali, e ogni chiave aprisse ogni porta? Giro a sinistra, un’altra fila di quadrati grigio cenere. Provo ad aprire il portone della casa più vicina. Tre giri a destra, la porta si apre, io entro. C’è lo stesso tappeto, la stessa lampada, le stesse scale, lo stesso divano, lo stesso portaombrelli, gli stessi quadri di casa mia. Un uomo sta bevendo un caffè. Tiene in mano una tazza identica alla mia, e indossa le mie stesse scarpe, i miei stessi pantaloni, il mio stesso maglione.
Vorrei urlare il mio nome, ma se poi dovesse girarsi?